BENVENUTI!

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Comunicazione importante: dall'anno 2025 all'anno 2028 la commedia TI UCCIDERO' FINO A FARTI MORIRE è in esclusiva per il Veneto e il Friuli; per tutte le atre regioni è libera.

E naviga naviga, sei finalmente giunto nella mia isola di teatro. Qui troverai tutte le mie commedie, che potrai scaricare in formato word, e potrai quindi “lavorarle” sul tuo pc; oppure in formato pdf, che ti permetterà di leggerle comodamente su tablet o sul tuo smartphone. Troverai la mia e-mail e il cellulare alla voce “contatti”. Così potremo fare due chiacchiere e conoscerci meglio: in fondo facciamo parte dello stesso mondo. Forza! Cerca il copione che fa per te! Buon teatro.

Sopra questo palcoscenico

Sopra questo palcoscenico c’è di tutto:
paura, voglia,
rabbia e amore;
sopra questo palcoscenico
i pensieri
o filano via veloci
oppure
restano schiacciati
da un impossibile sogno;
sopra questo palcoscenico
si vive solo una volta,
unica, irripetibile,
con un passato
sbiadito
ed un futuro
impalpabile;
sopra questo palcoscenico
vince la finzione,
e la mediocrità
raggiunge vette
altissime, impensate;
sopra questo palcoscenico
la morte non è morte,
l’amore non è amore,
l’odio non è odio;
sopra questo palcoscenico
vorrei che per una volta,
soltanto per una volta,
la vita fosse vera vita.

                                      VDP

BIOGRAFIA

Sono nato a Pescia, in Toscana, il giorno 11 gennaio del 1953, una piccola città di provincia che qualcuno ha pensato bene di costruire tra Viareggio e l’Abetone, con tutti gli innegabili vantaggi climatici che derivano da questa invidiabile posizione geografica. Era domenica, e questo già dice molto di me. Sono miracolosamente sopravvissuto alle farinate e gli omogeneizzati: poi, quando è cominciata l’era della pastasciutta, le cose sono decisamente migliorate. Ho sempre preferito, fin da piccolo, il vino all’acqua, le donne agli uomini, la scienza alla fede, la chitarra ai libri. Ho studiato elettronica, e devo dire che ora difficilmente prendo la scossa quando cambio una lampadina. Musicalmente sono cresciuto all’ombra di De Andrè, dei Deep Purple, e dei Jethro Tull, sempre con la chitarra in mano a cercare accordi e melodie. Ho avuti svariati gruppi con i quali ho girato la Toscana suonando un po’ di tutto. E nel 1975 la svolta. Mi sono sposato. Una moglie, un figlio e un lavoro alle poste. Come postino, naturalmente; ma qualche volta, forte dei miei studi in elettronica, cambiavo anche le lampadine nell’ufficio del direttore. Sembrava dovesse essere una vita così. Senza emozioni, senza alti e bassi, lettere e raccomandate, ufficio e casa. Ma una grande insidia mi aspettava dietro l’angolo: il teatro. Nel 1985 nasce, per merito di un gruppo di amici, la compagnia teatrale "Mercanti di Parole"; figuratevi che ero talmente ignorante in fatto di teatro che credevo che la “quinta” fosse una sinfonia, l’”americana” una donna d’oltre oceano e "l’occhio di bue” la parte anatomica di un ruminante. Ma siccome sono la persona più anziana e forse anche, per dirla alla toscana, quella più grulla, vengo subito bollato come "regista" e le prime parole che sento dire da tutti sono: "Allora? Cosa facciamo? Confesso che questa frase mi getta nella disperazione più profonda...inizio a divorare commedie una dopo l'altra, con frenesia crescente, cercando quella più adatta alla nostra compagnia; infine, in una confusione mentale apocalittica - sono arrivato a sognare Arpagone con una dozzina di rose scarlatte in mano che si dichiara a Mirandolina, la quale sta baciando appassionatamente un imbarazzato Iago che tiene per mano l' innamoratissimo Oscar Wilde - scelgo una commedia di Aldo Dè Benedetti: Non ti conosco più. Per portare in scena detta commedia, facciamo come tutte le compagnie alle prime armi: saccheggiamo le case degli attori, e così riusciamo a mettere insieme una scenografia abbastanza decente. I nervi mi saltano definitivamente non appena finita la "Prima", quando ancora non si è spento l’eco degli applausi, qualcuno mi domanda con aria angelica: "E ora? Cosa facciamo ora?" E' stato così che ho cominciato a scrivere commedie. E da allora ne sono nate molte, di commedie, alcune in vernacolo toscano, altre in lingua; la più famosa è certamente un DON CAMILLO rappresentata anche ad Ottawa, in Canada. E siccome le commedie mi pareva che non bastassero, ho scritto anche due libri, IL CASSETTO DEI RICORDI e CRONOS. Poi è nato il gruppo di ricerca sulle tradizioni musicali toscane FUORIDALCORO, con il quale riproponiamo vecchie canzoni popolari; mi restava ancora un briciolo di tempo, che ho pensato bene di impiegare a comporre testi e musiche. E i brani da me composti sono ormai una cinquantina. Poi, per non farmi mancare nulla, è uscito anche il mio primo libro di teatro, che raccoglie tre delle mie commedie più famose: Natale al basilico, Regalo di nozze e La neve di zio Anselmo. Un'ultima cosa: ho ricominciato a fare il regista a tempo pieno, tanto alle poste non lavoro più per raggiunti limiti di età, e a casa cosa faccio? Ormai le lampadine con l'avvento dei led sono praticamente eterne...e poi ormai siamo arrivati nell'anno di grazia 2024. Negli ultimi tempi ho vissuto enormi soddisfazioni: oltre a ben più di trecento commedie l'anno in Italia, i miei lavori sono stati rappresentati a Sidney, in Australia e in Nuova Zelanda; una a Lugano, messa in scena da una Compagnia di non vedenti, due in Francia, una in Lussemburgo e perfino due commedie in Argentina, in un sobborgo di Buenos Aires. Una mia commedia, Regalo di nozze, è stata rappresentata, in Iran, a Teheran,in lingua Farsi (Persiano) e edita dalla casa editrice Chelcheleh. Invece in Nuova Zelanda è stata messa in scena "Estate in nero", tratta dalla commedia Parco 4 Stagioni.

Nel 2022 con mia grande sorpresa è stata rappresentata Ladro d’amore, a San Pietroburgo, in russo. Nel 2023 è stata la volta di Natale al Basilico, in catalano, a Barcellona.

E poi ho scritto una commedia, insieme a Cristian Messina, per attori professionisti, in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci: Leonardo e la magia del tempo, che vede come attrice protagonista la grande  Margherita Fumero. Quindi sono nate Sherlock Holmes e il segreto di Lady Margaret e Lady Margaret e il sigillo reale,  sempre scritte in collaborazione con Cristian  e rappresentate nella stagione 2022-2024.  Ormai le mie commedie sono diventate quarantasei, e negli ultimi dieci anni hanno avuto complessivamente un totale di circa tremila repliche, portate in scena da oltre ottocento compagnie teatrali.

Ah, dimenticavo… altri due libri si sono aggiunti alla lista: Leonardo, presagi dal futuro (Fantasy) e Ambra.

 

FIVE TEN

Il numero di Compagnie che hanno rappresentato le mie prime cinque commedie (In continuo aggiornamento)

NATALE AL BASILICO 159; PENSIONE O' MARECHIARO 115; REGALO DI NOZZE 83; LA NEVE DI ZIO ANSELMO 64, HO UNA FIGLIA BELLISSIMA 58.

Pensieri

Scrivo per il teatro. Mi da’ una soddisfazione immensa. Pensare che un gruppo di persone sacrifica il suo prezioso tempo libero per preparare una mia commedia è esaltante. Sapere che poi centinaia, a volte migliaia di persone rideranno delle mie battute è semplicemente meraviglioso. Non mi importa se il pubblico non riceverà messaggi diretti o subliminari dai miei lavori. Non mi importa degli intellettuali o di chi vede il teatro solo come un veicolo di comunicazione del nostro stato di essere, delle nostre paure, delle nostre fobie, o come qualcosa che ti deve necessariamente scavare l’anima fino a farti sanguinare. Il mio teatro fa divertire, ridere, commuovere, ed è l’allegria che ti graffia l’anima. Ed in fondo è proprio questo il messaggio che voglio dare: prendere la vita con leggerezza, e viverla pienamente. Durante la nostra breve esistenza ci sono anche troppi momenti per piangere e pensare, senza bisogno di scomodare il teatro.

 

Le idee degli autori teatrali sono come farfalle: decollano, svolazzano in maniera imprevedibile e casuale, disegnando strane traiettorie nel cielo. E finalmente si posano nuovamente, il più delle volte in luoghi sconosciuti ma pieni di strani personaggi e situazioni al limite dell’assurdo. 

Una commedia è come un vestito confezionato: pur bello che sia, avrà comunque bisogno di una scorciatina, un restringimento, un bottone dove non c’è. E sta al regista modificare questi elementi, affinchè i personaggi e gli interpreti siano tutt’uno con il testo: solo così si potrà raggiungere la magia del palcoscenico.